Ma chi c’è dietro? Chi è il “Facilitatore di Simulazione”?
Come pubblicato nel 2015 da questa società, il facilitatore di simulazione ha una propensione alla leadership ed al lavoro di squadra, capacità di condurre uno scenario con personalità e di saper comunicare efficacemente sia con linguaggio verbale che non verbale, una persona che sa essere curiosa e a cui piace indagare.
Come riportato infatti nel “Dizionario delle Simulazione”, di cui sempre SIMMED ha curato la traduzione italiana:
Essere un facilitatore di simulazione richiede non solo il prerequisito della conoscenza e dell’equilibrio, ma necessita anche della capacità di saper ascoltare, osservare e comunicare, trasmettendo ai discenti, non solo di quello che si conosce, ma quello che si è.
Al centro dell’azione del facilitatore deve esserci l’attenzione per i partecipanti, il suo linguaggio verbale deve essere in equilibrio con quello non verbale, affinché ci sia congruenza tra quello che dice e come lo dice. Solo così i discenti potranno apprezzare appieno i concetti espressi, migliorando la capacità di apprenderli e di fissarli con più facilità e più a lungo termine, rendendo replicabili i concetti, quindi gli insegnamenti, al di fuori della simulazione.
I partecipanti ad una simulazione si aspettano spesso di apprendere messaggi molto delicati, imparare a saper rispondere in maniera rapida a situazioni ordinarie e talvolta di emergenza, che possono essere potenzialmente lesive o mortali per i pazienti. Proprio per questi motivi pretendono molto dai loro facilitatori.
Il messaggio verrà recepito, sia per quanto riguarda le techincal skills sia per le non-techincal skills, se il facilitatore rispetterà i partecipanti ma anche sé stesso, il suo ego e le sue conoscenze. Deve saper dare le giuste indicazioni ed indicare i punti nevralgici delle azioni intraprese dai discenti.
Se il facilitatore riesce a comunicare l’entusiasmo di essere lì in quel momento a trasmettere messaggi che ritiene importanti, i partecipanti lo “sentiranno” e questo produrrà un ascolto attivo forte e potente. In termini semplici, il facilitatore della simulazione è un leader in un team che lavora per imparare.
Una persona del genere è una persona che deve saper essere affermativa e assertiva, credere appassionatamente in sé stessa e in quello che trasmette, deve necessariamente essere una persona curiosa e al tempo stesso essere capace di suscitare curiosità nell’ascoltatore. Quindi, stiamo parlando di un leader che, come tutti, ha antipatie o simpatie, debolezze e ambizioni, ma che le mostra in maniera onesta per rafforzare il legame empatico con il team.